Filippo Brunelleschi Un uomo nel futuro

Pubblicato Mercoledì, 26 Settembre 2018
Data di scadenza Venerdì, 28 Settembre 2018
Complesso di Santa Verdiana
Piazza Lorenzo Ghiberti, 27
FIRENZE

Dal 26 al  28 settembre ore 21.00 performance di Teatro Studio Krypton alla Chiesa di S. Verdiana per la rassegna Nel Chiostro delle Geometrie 5

Nel Chiostro delle Geometrie ha accolto 14 eventi della rassegna, tutti gratuiti, che hanno animato gli spazi dell’ex convento di Santa Verdiana che sono diventati scenografie magiche e spettacolari, palcoscenici d’eccezione, in cui hanno dialogato diversi linguaggi della contemporaneità in un incessante rapporto tra arte e città.

DA MER 26 A VEN 28 Settembre ORE 21.00 CHIESA

FILIPPO BRUNELLESCHI. UN UOMO NEL FUTURO

drammaturgia originale di Giancarlo Giovine interprete Roberto Visconti regia Giancarlo Cauteruccio

Il testo mette in luce la vita e l’opera dell’artista, svelandone il  carattere, il talento, le intuizioni, insieme ad una singolare sapienza scientifica ed innovativa. Dopo il primo studio presentato in un’unica data nella scorsa edizione, il regista realizzerà l’allestimento definitivo, approfondendo il lavoro sul personaggio scaturito dalla penna di Di Giovine e rielaborato dall’autore per questa messa in scena, e progetterà un impianto scenico nuovo, di forte impatto visivo che coinvolgerà l’intero spazio della chiesa. Una creazione con cui Cauteruccio celebra il Maestro del Rinascimento, che distruggeva i suoi testi, che costruiva macchine straordinarie di cui non rivelava i segreti meccanismi nemmeno ai committenti, principe delle arti che firmò le sue opere e trasportò il suo nome nei secoli.

Sappiamo tutto di Leonardo, Raffaello e Michelangelo, i grandi artisti del Rinascimento, sappiamo invece molto meno della vita di Filippo Brunelleschi, Perché?-dichiara Di Giovine-Eppure Brunelleschi anticipa questi artisti, li prepara, li indirizza verso la nuova strada, senza insegnargli niente e senza e lasciare loro nulla. Distrugge i suoi testi o usa codici segreti per impedire che vengano copiati, esattamente come farà Leonardo, brevetta i suoi progetti, costruisce macchine straordinarie di cui non rivela i segreti meccanismi nemmeno ai committenti. Il suo talento è completo, non trova confini, come lo sarà quello di Leonardo, spazia dall’architettura alla scultura, si dedica allo studio del cosmo e su richiesta non disdegna di dedicarsi anche all’arte della guerra. Quello che ci lascia non sono solo cupole, cattedrali e loggiati, è soprattutto un’idea di città e un’idea di mondo che vede al suo centro l’umano. E’ un’idea che viene da lontano, dalle armonie e le proporzioni dei templi di Roma Antica, che Brunelleschi recupera e perfeziona. Attraverso l’uso della prospettiva l’architetto può elaborare un nuovo tipo di bellezza, non più dettata dal caso, dall’ombra e dalla fede, ma dalla ragione, il calcolo, la matematica, la luce. ll gotico è morto, nasce lo stile rinascimentale. L’artista deve distinguersi dai borghesi mercanti, non deve pensare ai traffici, alla famiglia, deve mettersi al servizio dei nobili ma solo per cercare la loro protezione e poter realizzare le sue opere grazie ai loro fiorini. In questo modo  perde quell’aura sacra e misteriosa dell’anonimo costruttore che con la sua confraternita erigeva cattedrali d’ombra, secondo regole tramandate nel silenzio e assurge a principe delle arti che firma le sue opere e trasporta il suo nome nei secoli.

Nel suo monologo ser Filippo proclama “Sono  un artista, appartengo solo all’arte ed alla bellezza. Ecco i miei figli: facciate, colonne, portici, archi, vuoti e pieni, chiari e scuri. Geometrie di luce......

E’ la matematica a guidare questa rinascita.E’ la scienza che si fonde con l’arte, che ci porta al centro dello spazio e del tempo. Il bello è la conquista dello spazio e la formazione del tempo. Siamo finalmente al centro del nostro cosmo ,padroni di un universo...... Le stelle fuochi che ci girano intorno e fanno luce sul nostro cammino. E’ Il Rinascimento!”