Beautiful lies

Pubblicato Venerdì, 30 Aprile 2021
Data di scadenza Domenica, 29 Agosto 2021
Palazzo Vecchio
Piazza della Signoria
Firenze

Dal 30 aprile al 29 agosto al Museo Bardini e a Palazzo Vecchio la mostra dell'artista Ali Banisadr, che rientra nel progetto Museo Novecento OFF

Il Museo Novecento esce fuori dalla sua sede in Piazza Santa Maria Novella e come in precedenti occasioni propone un nuovo appuntamento con l’arte contemporanea internazionale in Palazzo Vecchio, nella Sala dei Gigli, e al Museo Stefano Bardini, dove dal 30 aprile al 29 agosto 2021, si terrà la mostra BEAUTIFUL LIES di Ali Banisadr (Teheran 1976), a cura di Sergio Risaliti, organizzata da Mus.e.

La mostra, la prima dell’artista in un museo pubblico italiano e la prima a Firenze, mette la sua opera a confronto con l’arte e la storia di Firenze: al Museo Bardini i dipinti dell’artista saranno in dialogo con le opere della collezione creata da Stefano Bardini, con i marmi e le pitture medievali e rinascimentali, con i tappeti persiani e con le rilucenti armature conservate nel museo caratterizzato dal celebre ‘blu’ Bardini, mentre in palazzo Vecchio, Banisadr è stato invitato a realizzare tre dipinti site-specific, ispirati dalla lettura della Divina Commedia di Dante, evento speciale immaginato dal direttore del Museo Novecento Sergio Risaliti in occasione delle celebrazioni per i 700 anni dalla morte del Sommo Poeta.  

Originario di Teheran, Ali Banisadr si è trasferito negli Stati Uniti con i genitori quando era ancora un bambino. I suoi primi disegni sono stati realizzati nel seminterrato della sua abitazione, mentre tutto intorno crollava sotto i bombardamenti. Si è poi trasferito a New York nel 2000 dove ha frequentato la School of Visual Art e mentre frequentava la New York Academy of Arts, ha ricevuto una borsa di studio per compiere un viaggio in Normandia. Visitando le spiagge del D-Day, Ali ha vissuto una sorta di “allucinazione” e quell’esperienza è stata per lui una vera e propria iniziazione e rivelazione e al suo rientro a New York, ha iniziato a realizzare disegni a carboncino.

Ogni suo dipinto è la combinazione in simultanea di intuizioni e percezioni tra memoria visiva, suoni, impressioni, ricordi profondi, immaginazione creativa, altri dati che entrano in gioco in un tutt’uno e allo stesso momento.  E se l’immaginario rappresentato è personalissimo e interiore, il modo di formalizzarlo guarda invece continuamente alla storia dell’arte occidentale e alla tradizione del suo paese d’origine. Di fronte alle sue opere, si ritrovano fonti iconografiche da Hieronymus Bosch e Goya, ma anche da Max Ernst e de Kooning, sempre combinate con il ricordo dell’arte persiana.

I suoi dipinti sono abitati da una folla surreale di decine e decine di figure, che sembrano apparire e svanire nella superficie pittorica dei suoi dipinti che è come raschiata e spazzolata da una tempesta che trascina in un caos apocalittico quelle masse di esseri bizzarri e mostruosi, grotteschi e alieni. Si tratta di un pandemonio, dove il caos è però ordinato, anche se ogni creatura che abita questo universo non corrisponde nei tratti a personaggi riconoscibili e identificabili, come nella tradizione pittorica del passato. Il mondo di Banisadr è turbolento e in procinto di essere spazzato via da un’esplosione violenta, da un cataclisma, una realtà apocalittica.

Vengono alla mente bestiari surreali e assurdi di epoca medievale, paesaggi orientali dove le pietre assumono forme antropomorfe e di strani animali. Nella sua esperienza estetica convivono astratto e figurativo, il linguaggio modernista e l’immaginario medievale. Il turbinio agitato delle sue tele mette in scena un mondo intero, che attinge al passato e al presente, e li costudisce entrambi offrendoci una visione senza tempo e mai circoscritta a un contesto culturale chiuso, ispirandosi in contemporanea all’arte di ieri e di oggi. Questo modo di lavorare è una delle ragioni principali per cui Banisadr è rimasto così affascinato da Dante.

“Beautiful Lies” è una delle opere ispirate a Dante che verrà esposta nella Sala dei Gigli di Palazzo Vecchio, di fronte alla Giuditta e Oloferne di Donatello, ed è stata scelta per dare il titolo all’intera mostra. La “bella menzogna” sotto la quale si nasconde la verità è un’espressione usata proprio dall’Alighieri per parlare delle sue opere e dei poemi allegorici in generale, e si adatta perfettamente al lavoro di Banisadr, che con il suo tratto energico e le sue cromie che spaziano dalla psichedelia al monocromo, mette in scene il suo mondo privato (e quello universale), fatto di violenza e isolamento, di angoscia e meraviglia, ma anche di memoria e immaginazione.

BEAUTIFUL LIES 30 aprile – 29 agosto 2021
Museo Stefano Bardini, via dei Renai 37 (Ponte alle Grazie)
Orari: lunedì, venerdì, sabato e domenica ore 11.00 – 17.00.
Museo di Palazzo Vecchio, Sala dei Gigli, Piazza della Signoria
Orari: lunedì, martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica ore 9.00 – 19-00; giovedì ore 9.00 – 14.00.

Il biglietto della mostra è incluso nell’ingresso dei rispettivi musei