Data di scadenza Martedì, 21 Febbraio 2023
Al Teatro Verdi per Martedì Grasso (21 febbraio) alle 21 il debutto con l'ORT di Diego Ceretta sul podio e Giuseppe Gibboni al violino, due carriere dall'inarrestabile ascesa
Sono i più giovani interpreti in stagione, già contesi dalle maggiori istituzioni musicali gli straordinari
protagonisti di questa nuova produzione. Giuseppe Gibboni, classe 2001, ha il merito di aver riportato il premio “Paganini” in Italia dopo un quarto di secolo. Nel 2021 lo straordinario talento salernitano ha vinto uno dei concorsi di violino più importanti al mondo. In cinquantasei edizioni solo tre altri italiani ci erano riusciti: il primo, nel 1958, fu Salvatore Accardo. È con lui che Gibboni ha studiato all’Accademia “Stauffer” di Cremona (dove è stato ammesso a quattordici anni) e alla Chigiana di Siena. Dal giorno della vittoria, Gibboni non ha più un giorno libero: tutte le stagioni concertistiche lo reclamano, e lui non si risparmia. Con l’ORT suona uno dei più esaltanti concerti mai scritti per violino, quello di Čajkovskij.
Diego Ceretta, classe 1996, è stato l'unico italiano finalista al premio “Cantelli” nel 2020, direttore la cui carriera marcia in quarta da quando Daniele Gatti lo ha premiato come miglior allievo dei suoi corsi alla Chigiana e poi l’ha voluto, l’anno scorso, come assistente per la prima assoluta del Julius Caesar di Giorgio Battistelli all’Opera di Roma. Nelle parole di Gatti: “Mi rivedo in lui, nel modo in cui affronta determinate cose”, si legge l'ingresso di Ceretta nel mondo dei grandi. Oggi si destreggia tra lirico e sinfonico: in autunno ha fatto sensazione il Macbeth di Verdi diretto per il Circuito lirico delle Marche.
La bacchetta milanese propone nel suo debutto con l'ORT la celebre Suite da Pulcinella di Igor
Stravinskij, pagina che sancisce la nascita del neoclassicismo in musica. Interessante la scelta di altri due lavori francesi, l'Aubade di Édouard Lalo, secondo movimento del Divertissement (1872), episodio danzato dell’opera “Fiesque”, dove si apprezza la inventiva melodica e ritmica con cui l'autore rinnovò la musica da camera francese; in chiusura Le boef sur le toit (“Il bue sul tetto”) di Darius Milhaud, titolo nonsense che è un susseguirsi di temi del folclore brasiliano assemblati secondo la tecnica rapidissima del montaggio cinematografico.
BIGLIETTI da € 15,00 a €17,00. In vendita alla Biglietteria del Teatro Verdi, nei punti vendita del circuito Box Office e Ticketone e online su Ticketone.it