Data di scadenza Giovedì, 28 Novembre 2019
Giovedì 28 novembre ore 21 alle Murate Art District, Sala Ketty La Rocca il concerto IL N’EST PAS COMME NOUS! (une fable de tous les temps)
GAMO International Festival. IL N’EST PAS COMME NOUS! (une fable de tous les temps). Musica di ALESSANDRO SOLBIATI. Azione scenica per voce femminile cantante e recitante ed ensemble da “El retablo de las maravillas” di Miguel de Cervantes Saavedra; riduzione di Alessandro Solbiati dalla traduzione francese. PRIMA ESECUZIONE A FIRENZE, nuova produzione GAMO
GAMO Ensemble:
MATHILDE BARTHELEMY, soprano
MARCO FACCHINI, violino
CAMILLA INSOM, viola
MICHELE MARCO ROSSI, violoncello
OMAR CECCHI, percussioni
FRANCESCO GESUALDI, direttore
Camminare sul filo sottile che passa tra musica vocale e teatro da camera, tra musica “pura” e azione scenica almeno suggerita, tra voce come strumento che dà forma e suono a un testo e voce come vero e proprio personaggio, questo è stato il punto di partenza di Il n’est pas comme nous! Une fable de tous les temps. Alla base dell’avventura compositiva vi è stato l’incontro con la voce cantante e recitante e con la personalità scenica di Mathilde Barthélemy, in grado di non separare recitazione da canto e di mescolare le due attitudini vocali in una relazione di reciproco nutrimento. Era però prima di tutto necessario trovare un testo “forte” ma al tempo stesso divertente e leggero. Cervantes e il suo Retablo de las Maravillas hanno costituito una scelta perfetta: una favola, piena di ironia ma anche d’una verità piuttosto amara, capace di graffiare e insieme far sorridere. Chanfalla è un ciarlatano che va per il mondo dei potenti e della buona società mostrando un retablo nel quale si possono vedere cose straordinarie… solo se si fa parte del “lato buono dell’umanità”, ovvero, nella Spagna del XVII secolo, se non si è ebrei convertiti o figli illegittimi. Ma ogni epoca ha il suo “lato buono” e i suoi esclusi, come ben sappiamo. E se qualcuno dice che nel retablo non si vede nulla, “il n’est pas come nous!”, è da escludere e da allontanare. Questo è il finale della favola di Cervantes. Ho fatto scelte molto ristrette per rendere sintetico e forte il testo e per avere la possibilità di mettere sullo stesso piano d’importanza il testo parlato e cantato e la parte strumentale. Inoltre ho voluto sottolineare il carattere teatrale del brano mediante una divisione formale non prevista da Cervantes: il mio lavoro è suddiviso in Prologo, tre Scene, Epilogo, intercalati da quattro Intermezzi strumentali. Ogni zona utilizza in modo differente la strumentazione, perché quando si hanno a disposizione soltanto quattro strumentisti per un brano di 50’ è necessario creare molte “fisionomie timbriche” differenti per meglio caratterizzare ogni situazione testuale, scenica e musicale.