Data di scadenza Domenica, 20 Ottobre 2024
Il 20 ottobre ore 18 in Sala Vanni Lucia Poli nel ricordo di Bartali con il concerto/spettacolo di Marcello Panni dedicato al campione di ciclismo
Uno spettacolo di teatro musicale dedicato al campione di ciclismo Gino Bartali e al suo impegno come staffetta partigiana. È la straordinaria attrice Lucia Poli, affiancata dal soprano Giulia Peri, la protagonista di “La bicicletta di Bartali”, melologo per voce recitante, soprano, orchestra da camera in scena domenica 20 ottobre (ore 18) alla Sala Vanni di Firenze, nell’ambito del festival Suoni Riflessi.
I testi, tratti dal racconto omonimo di Simone Dini Gandini, ripercorrono momenti di sport, coraggio e attimi di vita di Gino Bartali, quando trasportò, nascosti nel telaio della bicicletta, centinaia di documenti falsi destinati a ebrei in clandestinità, per farli espatriare. Le musiche, firmate dal celebre autore Marcello Panni, saranno eseguite dall'Ensemble Suoni Riflessi diretto da Mario Ancillotti. Grazie alla collaborazione con il Museo del Ciclismo Gino Bartali, sarà esposta in sala una bicicletta appartenuta all’indimenticabile campione.
Come di consueto, lo spettacolo sarà preceduto, sabato 19 alle ore 18 sempre alla Sala Vanni, da un concerto/incontro introduttivo con Marcello Panni, Lucia Poli e Mario Ancillotti, direttore artistico del festival.
Soprannominato Ginettaccio per il carattere polemico e tipicamente fiorentino, Gino Bartali è tra gli eroi della grande epopea del ciclismo "romantico". Vinse tre Giri d'Italia, due Tour de France, due Giri di Svizzera, quattro Milano - Sanremo, tre Giri di Lombardia e altre corse prestigiose. Nnostante la fama, mai rivelò quella che è stata forse la sua più eroica e pericolosa sfida, fedele al motto "il bene si fa e non si dice".
Tra il 1943 e il ’44, portò, nascosti nel telaio della sua bicicletta, documenti e fototessere da Firenze ad Assisi, dove una stamperia segreta realizzava i documenti necessari all’espatrio di molti ebrei. Glielo avevano chiesto l’arcivescovo di Firenze Elia Dalla Costa e il rabbino Nathan Cassuto e Bartali. E non si tirò indietro. Senza farne parola con nessuno, pedalò più volte tra la Toscana e l’Umbria con quel carico segreto. Grazie a lui oltre ottocento ebrei riuscirono ad espatriare. Nel 2005 gli venne conferita una medaglia d’oro postuma al valore civile. Il suo nome è iscritto nel Mausoleo della Memoria di Gerusalemme come “Giusto tra le nazioni”.
Una storia esemplare che ha ispirato la prosa di Dini Gandini e la musica di Marcello Panni. “Ho accettato con piacere questo nuovo argomento ciclistico su un corridore eccezionale, di cui da ragazzino ero un fervente ammiratore - spiega Marcello Panni - le mie musiche intervengono, seguendo la narrazione lieve, chiara e in alcuni punti onirica”.
La note evocano sensazioni e paesaggi: sembra di sentire il vento tra le ruote e il canto degli uccelli. Qua e là ci sono anche rimandi alla musica del tempo in cui avvennero quei fatti, gli anni Quaranta. Ma ci sono momenti drammatici, quando Bartali venne arrestato e portato dalla polizia fascista nella famigerata “Villa triste” di Firenze. Ma quando viene rilasciato e attraversa Firenze verso casa, la musica si fa trionfale, con rulli di tamburi e rintocchi di campane, e nel finale si odono anche frammenti della Marsigliese.
“La bicicletta di Bartali” è una produzione della Fondazione Festival Pucciniano.
Info, prevendite e programma completo sul sito ufficiale www.suoniriflessi.it