Data di scadenza Sabato, 30 Ottobre 2021
Da giovedì 28 a sabato 30 ottobre ore 21 al Teatro di Rifredi, Emma Dante e il suo “Misericordia”
La pluripremiata regista palermitana, celebrata all’ultimo Festival di Avignone e reduce dai recenti successi cinematografici alla Mostra del Cinema di Venezia oltre che dalle recenti prestigiose regie liriche, firma una favola amara sulla forza e la fragilità delle donne
Sarà l’acclamata regista Emma Dante l’ospite d’eccezione del Teatro di Rifredi, giovedì 28, venerdì 29 e sabato 30 ottobre a Firenze. Alle ore 21.00, l’artista palermitana omaggiata all’ultimo Festival di Avignone e reduce dal recente successo cinematografico alla Mo-stra del Cinema di Venezia presenterà “Misericordia”, una favola amarissima sulla fragilità delle donne e sulla loro disperata e sconfinata solitudine. Anna, Nuzza e Bettina vivono in un monolocale lercio e miserevole, lavorando a maglia durante il giorno e prostituendosi la notte. Con loro c’è Ar-turo, figlio di madre morta: il suo uomo l’ha ammazzata di botte, e lui è nato prematuro e disgra-ziato. In un mondo feroce e degradato che le condanna a un domani senza speranza, le tre donne sono però ancora capaci d’amore, fino all’estremo sacrificio che renderà Arturo, il pezzo di legno, un bambino vero .
Lo spettacolo è un atto unico intenso che non lascia respiro, una storia familiare che indaga il si-gnificato più profondo della parola “misericordia” caratterizzata dall’inconfondibile visione, scrit-tura e direzione di Emma Dante, dall’interpretazione impeccabile di Italia Carroccio, Manuela Lo Sicco e Leonarda Saffi, storiche collaboratrici dalla Dante nel 1999, e dai movimenti perfetti del danzatore Simone Zambelli, nel ruolo di Arturo. Torna il lessico caro alla regista, il siciliano misto all’italiano tra lirismo e spietatezza, insieme a una recitazione fisica e istintiva e a una scenografia scarna su cui il corpo predomina con balli, colpi, grida, in una ricerca costante di immediatezza co-municativa per rimarcare la brutalità della vita e condannare la violenza sulle donne e su tutti gli innocenti.
Nuzza, Anna e Bettina non sono delle sante, ma tre donne ferine e sospettose che lottano per so-pravvivere a una miseria esistenziale che toglie il fiato. E tuttavia ogni conflitto si appiana al cospetto di Arturo, il ragazzino che non sta mai fermo, il picciutteddu ipercinetico. Sua madre si chiamava Lucia, era secca come un'acciuga e teneva sempre accesa una radiolina. La casa era china 'i musica e Lucia abballava p'i masculi! Soprattutto per un falegname che si presentava tutti i giovedì. L'uomo era proprietario di una segheria dove si fabbricano cassette della frutta, guadagnava bene ma se ne andava in giro con un berretto di lana e i guanti bucati. Lo chiamavano “Geppetto” e alzava le mani. Dalle legnate del padre nasce Arturo e Lucia muore due ore dopo averlo dato alla luce. Allora Anna, Nuzza e Bettina si fanno una promessa: quella di crescerlo come se fosse figlio loro. Per dargli final-mente la possibilità di vivere l’infanzia che ogni bambino merita.
PER INFORMAZIONI 055/422.03.61 Ingresso intero € 16,00 – ridotto € 14,00 (più diritti di prevendita). Dal 1° ottobre Teatro di Rifredi dal lunedì al sabato (ore 16:00 – 19:00) | biglietteria@toscanateatro.it , nei Circuiti BoxOfficeToscana e Ticketone