Data di scadenza Sabato, 30 Settembre 2023
Dal 30 settembre al 17 dicembre riapre PIA Palazzina Indiano, dove il Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni presenta tre progetti per la Florence Art Week
Al confine tra arti visive, danza e performance, tre progetti che sconfinano dal formato della mostra verso altri linguaggi: Line, di Jessica Brunelli, è un’istallazione mobile adagiata a terra, rigida ma allo stesso tempo fragile, realizzazione estemporanea di un percorso mutevole, costruito con listelli di legno dipinti di arancione che vivono nella continua interazione con il pubblico; Gulu Real Art Studio di Martina Bacigalupo raccoglie una serie di ritratti trovati dall’artista nel cestino della spazzatura del più vecchio studio fotografico della città di Gulu, nel nord dell’Uganda: una collezione di stampe senza volto, scarti recuperati dall’artista per oltre due anni con il consenso dello studio, che fanno concentrare il nostro sguardo su dettagli legati al corpo; Valentina Ferrari, infine, espone le sue Polaroid Tattili, dove le pellicole vengono manipolate creando momenti di collisione tra elementi naturali e chimici che alterano e ridisegnano le forma, scompongono e ricostruiscono i piani.
Sabato 30 settembre 2023 riapre al pubblico PIA - Palazzina Indiano Arte: un luogo di sosta, di contemplazione, un laboratorio permanente, una residenza per artisti, uno spazio creativo pronto ad accogliere ogni persona che voglia farne parte. Il progetto svilupperà programmi artistici e formativi attraverso cicli di mostre, residenze artistiche e laboratori dove saranno coinvolti artisti, intellettuali, studiosi, botanici.
Le mostre
Gulu Real Art Studio di Martina Bacigalupo è il ritratto collettivo di una città che, in poco più̀ di vent’anni, a causa della guerra civile e del flusso economico che ne è conseguito, è stata catapultata da piccolo paese di campagna a maggiore centro economico del nord Uganda. È la storia dell’occidentalizzazione dei suoi abitanti – chi vuole aprire un conto alla banca Barklays deve indossare una giacca blu e una cravatta e posare su un fondo rosso. Ma è anche e soprattutto la storia della resistenza silenziosa di una comunità che quietamente si oppone – con un gesto, un colore, un dettaglio da niente, al tentativo di uniformizzazione e codificazione della fotografia d’identità.
Polaroid Tattili di Valentina Ferrari
L'osservazione come punto di partenza per la narrazione di un substrato in cui elementi naturali e chimici entrano in dialogo/collisione grazie all'azione del corpo che, irrompendo nel paesaggio con l'atto di manipolazione della pellicola, ne riedita le forme, ridisegna una nuova tattilità scomponendo i piani naturali per ricostruirli e aprirli ad un nuovo immaginario, in cui la mutevolezza degli elementi racconta un'intima esperienza di prossimità.
Line di Jessica Brunelli
Il progetto Line prevede la realizzazione estemporanea di un percorso mutevole, costruito con listelli di legno dipinti di arancione, realizzato in luoghi abbandonati o in aree che non presentano una precisa funzione. L’installazione mobile riesce a dare una nuova connotazione allo spazio che abita, trasformandolo in un luogo di gioco e libertà. Le geometrie e il colore vivace dei listelli invitano a un’interazione giocosa e sempre nuova: Line si può attraversare oppure percorrere lungo il perimetro, al suo interno possono nascere danze o movimenti atletici favorendo la relazione tra la precaria stabilità dell’opera e la dinamicità.
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