Data di scadenza Sabato, 19 Giugno 2021
Il 5 maggio torna al MAD il palinsesto di eventi che vede protagonista il fiume Arno, nell'edizione 2021 in mostra lavori inediti e progetti prodotti negli ultimi cinque anni
Guardare il fiume per guardare al futuro. Torna il 5 maggio al Murate Art District il Progetto RIVA, palinsesto di eventi curato da Valentina Gensini che ha come spina dorsale l’Arno, pensato per stimolare riflessioni e indagini critiche intorno al fiume che attraversa Firenze e non solo. Nel 2021 RIVA festeggia il quinto anniversario e per l’occasione presenta un compendio dei migliori progetti prodotti negli ultimi cinque anni, con una serie di lavori inediti tra cui il progetto inedito La Riva prodotto durante la recente residenza dell’artista Kirsten Stromberg al MAD, una performance di partiture grafiche ispirate all'ecologia relazionale delle piante creata appositamente per l’edizione 2021.
I protagonisti di RIVA 2021: 27 artisti e 4 collettivi per un totale di oltre 40 voci, 40 modi di vedere e interpretare e raccontare il fiume.
Promossa dall’Associazione MUS.E, con la direzione artistica di Valentina Gensini, in collaborazione con Comune di Firenze, Regione Toscana, Fondazione Sistema Toscana con il sostegno di Cassa di Risparmio di Firenze, dell’Agenzia per la Coesione Territoriale e del MiC (Ministero della Cultura, Italia), la collaborazione di Fondazione Studio Marangoni e Centro di Ricerca Tempo Reale e in co-progettazione con il programma Sensi Contemporanei RIVA 2021 è una grande antologica che raccoglie le esperienze, le indagini e le riflessioni dei protagonisti che hanno vissuto il progetto dal 2016 ad oggi.
L’inaugurazione delle mostre, che si snodano all’interno del percorso espositivo occupando tutti gli ambienti di MAD sia all’interno che all’esterno e fino agli spazi del Semiottagono, è prevista il 5 maggio 2021 e rimarrà aperta fino al 19 giugno 2021, compatibilmente con la permanenza della Regione Toscana in zona gialla e con le disposizioni per il contenimento della pandemia da Covid-19.
Artisti, curatori, scienziati, biologi e architetti, italiani e stranieri, questi i protagonisti di un evento fluido che negli anni ha gettato le basi per un’indagine critica ed interdisciplinare per la progettazione di un parco fluviale nel cuore della città. A partire dal 2016, seguendo l’idea di riscoprire il patrimonio ambientale e culturale legato al fiume, il Progetto RIVA ha commissionato installazioni artistiche e produzioni di nuovi lavori in collaborazione con fotografi e artisti di caratura internazionale, soundscape, performance e composizioni autoriali, racconti della comunità di intellettuali e di cittadini legati alla millenaria storia del fiume, ma anche alla sua memoria collettiva con trasmissioni radiofoniche, il tutto affiancato ad un ricco programma di residenze che ha messo sempre nuovi artisti in relazione con il territorio, invitati a concepire e produrre opere inedite generando nuove visioni del fiume e della città, anche in area metropolitana, tenendo workshop di formazione per i giovani artisti toscani.
Con il 2021 RIVA raggiunge l’apice condividendo con il pubblico le recenti produzioni e le creazioni inedite degli ultimi cinque anni e proprio per contrastare il periodo di sofferenza dovuto alla pandemia, ha deciso di offrire al suo pubblico, dopo questi lunghi mesi di chiusura, una sorta di best of che vede i protagonisti degli ultimi cinque anni fianco a fianco per comporre un unico grande flusso fatto di idee, suggestioni e riflessioni che si concretizzano in una grande – e fluida - antologia.
Il percorso espositivo prende avvio al piano terra del complesso, con le opere presentate in sala Ketty La Rocca, per snodarsi negli ambienti attigui e dipanarsi sui tre livelli di MAD fino alle celle del carcere duro. La mostra prosegue quindi abitando gli spazi esterni del Complesso, dalle facciate in Piazza delle Murate, ai portici, con paesaggi sonori, foto monumentali e un giardino in divenire, fino allo spazio del Semiottagono in Piazza Madonna della Neve.
È un lavoro inedito La Riva di Kirsten Stromberg, una serie partiture grafiche esposte nelle celle di MAD e ottenute utilizzando le piante che crescono lungo le rive del fiume Arno a Firenze. Kirsten Stromberg ha messo su pentagramma la composizione “scritta” dalle piante ed eseguita da un gruppo di artisti/strumenti del calibro di Francesco Toninelli, Renato Grieco e Francesco Pellegrino (che verrà proposta in una performance live il 19 maggio). Ed è sempre Francesco Pellegrino a proporre un’altra installazione multimediale, “Vivente”, che restituisce un inedito ritratto sonoro del fiume Arno, dove aspetti sonori e visivi si fondono nella creazione di uno spazio immersivo e contemplativo. Radio Papesse presenta le produzioni radiofoniche Confluenze, dedicata a Montelupo e Arno Atlas, dedicato a Firenze, fruibile anche in una lunga passeggiata lungo il fiume grazie a cartelli con QR code posizionati in cinque luoghi strategici lungo l’Arno (Piazza Poggi-discesa al Terzo Giardino; Cestello; Passerella Isolotto; dall’altro lato dell’Arno PIA - Palazzina Indiano Arte e infine Biblioteca Nazionale Centrale Firenze). È di Bernard Fort il soundscape “Lumières d’automne sur l’Arno” installato sotto loggiato di Murate Art District mentre si intitola Living Lab, è prodotta da Murate Art District e progettata da LWCircus, l’installazione realizzata da Giacomo Salizzoni per lo spazio esterno di MAD: un corridoio ecologico nel loggiato, una specie di giardino pensile, per farne un laboratorio vivente di specie autoctone, vivo anche grazie a numerosi workshop ed incontri che vi si terranno sul tema della sostenibilità inclusiva, aperta a migranti, rifugiati, diversamente abili, e di una progettualità resiliente per la generazione di nuove, consapevoli comunità resilienti, in collaborazione e in risposta all’appello della 17 Biennale di Venezia Architettura. Sulla facciata di Murate Art District e del Caffè Letterario spazio invece alle gigantografie realizzate dai fotografi Paolo Woods e Edoardo Delille.
Si intitola “Incontri confluenti” il progetto elaborato in collaborazione con Fondazione Studio Marangoni che vede tre fotografi professionisti - Martino Marangoni, Davide Virdis e Giuseppe Toscano - indagare il territorio e il paesaggio fluviale e restituire attraverso i loro scatti inediti il rapporto tra il fiume e la presenza umana. Negli spazi attigui, ecco i lavori di quattro giovani fotografe - Alisa Martynova, Federica Gonnelli, Giulia Dari e Alice Machado – impegnate nella rielaborazione originale del rapporto col fiume, delle persone che ci vivono a contatto e delle vicende – umane e ambientali – che lo hanno caratterizzano nel corso degli ultimi decenni.
Originale e dissacrante l’installazione “Quei giorni del diluvio”, un vero e proprio fotoromanzo a colori con l’alluvione del 1966 come tema centrale, a cura di Fotoromanzo Italiano, che trova spazio accanto al video di Diario Popolare intitolato “Racconto sull’Arno”. È un tuffo nell’edizione 2017 quello che vede la barca luminosa realizzata da Adrian Paci per la grande mostra “Di queste luci si servirà la notte” (che scivolò sulle acque del fiume fiorentino per una suggestiva azione performativa) campeggiare nella sala Anna Banti, a testimonianza di una lunga permanenza creativa di Adrian Paci a Firenze: all’invito del Progetto RIVA l’artista albanese rispose prima con una performance sul fiume ed in seguito con la video-installazione omonima. Lo scheletro sospeso di una barca con una coda di filamenti che illuminano l’ambiente circostante richiama l’esperienza performativa che è poeticamente narrata dal video.
Ancora, negli spazi dell’ex carcere duro, è esposta l’opera sonora Path of Awareness di Katrinem e al terzo piano l’installazione dell’artista cinese Zhang Xiang prodotta nel corso del programma di residenze con la Cina “China Project”, insieme ad una selezione dei lavori che Paolo Masi realizzò per la sua personale “QUI” al MAD, con l’opera permanente “40.000 chiodi” e un dittico con le Polaroid dedicate dall’artista all’Arno e al complesso delle Murate.
Infine, negli spazi del Semiottagono e di piazza Madonna della neve, la mostra continua con i lavori dedicati all’Arno dei fotografi internazionali Jay Wolke, Raphael Minkkinen, Massimo Vitali a cui si accede attraverso un percorso immersivo con la composizione sonora “Rivers” dell’artista israeliano Yuval Avital.
Sottostante il lungarno Serristori tornerà la valorizzazione del Terzo Giardino, installazione permanente di Studio ++ che è diventato un’amata consuetudine capace di animare la riva dell’Arno, caricandola di significati e possibilità per la fauna che la vive e per chi la frequenta. A fare da filo rosso tra i due luoghi, sarà esposta in mostra al MAD un’immagine aerea dei 10mila metri quadri del Terzo Giardino firmata da Gabriele Galimberti e una selezione di foto documentarie del progetto Stones Stories realizzata da Studio ++ realizzata a San Francesco, Pelago.
Per l’opening di RIVA 2021, in programma il 5 maggio dalle ore 15:30, è consigliata la prenotazione info.mad@musefirenze.it
Il 19 maggio è in programma la performance di Kirsten Stromberg, Renato Grieco, Francesco Pellegrino e Francesco Toninelli alle ore 15, 17 e 18.30.
Le visite guidate alla mostra saranno attivate tutti i sabati pomeriggio a partire dall’8 maggio alle h15, h16, h17 e permetteranno di approfondire artisti, poetiche e temi correlati ai lavori esposti.
Visite guidate al Terzo Giardino tutti i sabati (ad eccezione di sab 5 giugno) h18.30 a cura delle studentesse Università di Firenze. Appuntamento piazza poggi, alla discesa del terzo giardino sotto il cartello relativo.
La prenotazione è obbligatoria (max 15 partecipanti). Info e prenotazioni: Tel. +39 055 2768224 (da lunedì a sabato h 9.30-13.00 e h 14.00-17.00; domenica e festivi h 9.30-12.30) info@musefirenze.it