Spacciamo culture interdette

Pubblicato Sabato, 11 Maggio 2024
Data di scadenza Sabato, 11 Maggio 2024
San Salvi
Via di San Salvi, 12 - PAD 16
Firenze

Da sabato 11 a lunedì 13 maggio i Chille de la balanza, presentano la terza edizione del Festival SPACCIAMO CULTURE interdette

Ogni giorno a partire dalle ore 18:00 partirà dal cancello di San Salvi una visita guidata per scoprire insieme le installazioni site-specific realizzate dai giovani artisti/creativi vincitori di questa edizione di Spacciamo Culture interdette. Al bando di quest’anno hanno partecipato molti e qualificati giovani: ai vincitori della sezione Arte visiva/Architettura è stato attribuito un plafond di € 700 ad Artista per la realizzazione di ogni creazione.

TOUR DELLE INSTALLAZIONI SITE-SPECIFIC. Qui di seguito l’elenco di opere ed artisti, alcuni dei quali provengono da altri paesi.
Nella sezione Arte visiva/Architettura sono risultati vincitori: Zeno Festi “CORPI”- Marcela Castaneda Florian “KOSMO”- Matilde Lezzerini “5 ROVESCIATO”- Adnane Mansouri “O IL MONDO” – Marianna Piccini “RAMMENDO”- Matteo Stampatori “TEMPO NON FU” – Xiao Shao “NO CRYING HERE”.

Ingresso libero. Prenotazione vivamente consigliata: tel/whatsapp 335 6270739 mail info@chille.it.

Ogni sera alle ore 21:00 potrete assistere ai 4 spettacoli di Teatro vincitori del Bando Spacciamo Culture Interdette. In questi mesi i giovani artisti hanno sviluppato le loro idee per portare in scena le loro Storie interdette sui manicomi di un tempo e su quelli “invisibili” di oggi; ciascuna della durata massima di 20 minuti ciascuna. Le 4 storie interdette:

Greta Campisi in COME LE API

Come può una “malata” tornare “sana” se intorno non vede vie d’uscita? Quale tormento abita in lei? E quanti di quei pensieri potrebbero essere (o essere stati) anche nostri, qualche volta, solo per sbaglio, sottovoce…? Questa storia ha dovuto scriversi. È la messa a nudo di una mente, di un corpo; di una sofferenza che non vuole esistere, ma che ha assolutamente bisogno di affermare sé stessa per scoprirsi, forse distruggersi. Parla di dolore, impotenza, di vortici e fili d’erba, di amore e di ossessione. È la mia storia, e di chiunque. Speranza e violenza e un po’ tutte queste cose insieme. Perché sono tempi difficili. È difficile fidarsi, prendersi cura. Ma è estremamente necessario.

Antonio Coccia in RITORNERAI BAMBINA

Melina. Carmine. Due essenze, un corpo. Un specchio a testa per visualizzare se stessi e il mondo in cui sono costretti a vivere. Attraverso il canto ripercorreranno i momenti salienti della loro vita uniti. Entrambe vittime di dolore materno, gareggiano per chi dei due debba sopravvivere. Morte. Rinascita attraverso il canto.

Paola Polifrone in OPACA

Una donna. Quella che è stata, quella che vorrebbe o dovrebbe essere. Quella che forse non sarà mai. Una piccola stanza. Una voce. La sua? Non lo sa più. Una formica che urla il dolore della sua esistenza dalla gabbia in cui si trova, circondata da un’apparente aura di luce che nasconde l’universo di sporcizia che sente dentro. Una riva abbandonata in cui ricordi, sogni, carezze e torture continuano a rivivere senza fine sul suo corpo martoriato dando vita al racconto di chi vuole vivere ma non sa come fare. Forse non è solo la sua storia, forse è anche la mia storia, forse è la storia di tutte le donne, forse è semplicemente una storia già scritta tante volte. Ma dov’è la verità? Nell’ombra o nella luce?

Michele Tomai in 30 ANNI

In occasione del suo trentesimo compleanno, un giovane professore rievoca alcuni tra gli episodi più rilevanti della sua esistenza. Rivive ricordi permeati di costrizione, impressi ormai in modo indelebile nelle pagine di una storia di cui non si sente né l’autore né il protagonista. Attraverso uno sguardo cinico e disincantato, influenzato da un presente ormai svanito, emerge il tentativo di resistere alle prigioni quotidiane armato di ironia, leggerezza e una crescente maturità. L’odio e il dolore, pur ancora palpitanti, si trasformano in insegnamenti preziosi. Il suo desiderio è proteggere le narrazioni dei futuri adulti, uomini e donne, dall’oppressione dei potenti, senza chiedere alcuna medaglia in cambio.

Il Festival si concluderà con l’assegnazione di un primo e secondo premio di 500 e 300 euro – agli attori/ danzatori scelti tramite votazione dalla giuria popolare e tecnica nei 3 giorni del Festival.

Biglietto unico per gli spettacoli 12/10€ valido per le 3 giornate. Prenotazione obbligatoria con pagamento anticipato. Info e prenotazioni: tel/whatsapp 335 6270739 | info@chille.it | www.chille.it.

PRESENTAZIONE LIBRO PSICANALISTA SENZA MURI di PAOLO TRANCHINA

Lunedì 13 maggio, giorno anniversario della legge 180, la giornata partirà presso la Biblioteca Chiarugi – storica presenza nell’ex-manicomio di San Salvi – che riapre per l’occasione dopo recenti lavori di restauro. L’evento in collaborazione con la Fondazione Santa Maria Nuova, prevede alle ore 17.30 una lettura-mise en espace dei Chille da “Psicoanalista senza muri”, libro di Paolo Tranchina pubblicato nel 1978 e rieditato quest’anno in occasione del centenario della nascita di Basaglia. Cinquant’anni fa iniziava all’Ospedale Psichiatrico di Arezzo, diretto da Agostino Pirella (tra i principali collaboratori di Basaglia a Trieste), una rivoluzione silenziosa ma capace di ridare una dignità e speranza a quel luogo di morte, cambiando per sempre la storia della Psichiatria in Italia. Paolo Tranchina, autore di questo diario, allora giovane psicoanalista junghiano, nel contatto quotidiano con il manicomio scoprì con fatica che i suoi strumenti teorici non erano sufficienti. Iniziò così a confrontarsi con la follia “a mani nude”.

Il Festival si concluderà lunedì 13 maggio, giorno anniversario della legge 180, con l’assegnazione di un primo e secondo premio di 500 e 300 euro – agli attori/ danzatori scelti tramite votazione dalla giuria popolare e tecnica nei 3 giorni del Festival.