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Data di scadenza Sabato, 15 Febbraio 2025
Fino al 28 marzo nella Sala delle Esposizioni dell’Accademia delle Arti del Disegno una mostra che omaggia l’Art Brut del “dissidente” Giovanni Galli
l disegno come alfabeto espressivo per conoscere se stesso, dare eco alla più intima aspirazione di trasformazione del proprio Io. Con questa impronta autobiografica prende vita e si potenzia il segno “dissidente” di Giovanni Galli nella mostra “Aspettando la bomba. L’Art Brut di Giovanni Galli”, promossa dall’Associazione La Nuova Tinaia per celebrare i trent’anni di attività di uno degli autori più significativi di questa arte “grezza” e autodidatta nata all’interno degli ospedali psichiatrici, e in programma dall’8 febbraio al 28 marzo 2025
Curato da Gustavo Giacosa, personalità eclettica e appassionata al tema dell’Art Brut, il progetto espositivo rende omaggio a un artista italiano di origini fiorentine, figura emblematica seppure ancora misconosciuta al grande pubblico, nell’ambito dei cinquant'anni de La Tinaia, punto di riferimento socio-culturale di livello internazionale. Segna, inoltre, un’occasione preziosa per dare continuità al filo narrativo avviato da Jean Dubuffet negli anni Quaranta su quel mondo enigmatico che scaturisce dall’estro puro, mai mediato e a volte perturbante, delle persone che frequentano l’arte come cura al loro disagio psichico. In tal senso, la mostra rappresenta il naturale prosieguo di quella inaugurata al Mudec di Milano lo scorso 12 ottobre - “Dubuffet e l’Art Brut. L’arte degli outsider”, fino al 16 febbraio - e nella quale sono esposti, tra le altre, alcuni disegni di Galli.
La “trasformazione”
Per raccontare l’opera radicale e controcorrente di Giovanni Galli, presenza costante del centro di attività espressive La Tinaia in San Salvi, sono esibiti un centinaio di lavori realizzati dal 1994 al 2020 con tecnica mista su cartoncino - spesso su entrambi i lati -, un focus significativo sulla prolifica creatività dell’autore di cui ora viene rivelata una parte sostanziale dal “quaderno” privato e quotidiano. Attraverso questa sintesi di disegni, collage e scrittura, Galli appare dialogare con sé stesso, un solipsismo che non ha in mente di rivelarsi all’esterno ma che, al contempo, non può farne a meno, accettando così il visitatore come un inaspettato voyeur.
Divise in nuclei tematici, le pagine si animano alla maniera di un fumetto in cui l’artista, grazie al suo alter ego “di carta”, convoca l’idea di una bomba nucleare che gli permetterebbe di liberarsi dell’identità di genere toccata in sorte. Nel sublimare l’attesa infinita di una esplosione liberatrice, il Galli-narratore riunisce un pantheon di personaggi singolari a cui dà corpo e voce: streghe sadiche, divinità egizie e indiane, visitatori extraterrestri e persino un maialino professore di fisica nucleare.
Per Galli la “bomba” è la metafora del proprio corpo imprigionato, un ordigno che ha in sé le potenzialità rigenerative tipiche dell’essere femminile, dunque uno strumento “gravido” di promesse positive. La rappresentazione del corpo umano e l’attenzione per i dettagli anatomici caratterizzano le opere di cui il testo è parte integrante, talvolta nascondendosi sotto spessi tratti di pastello.
La mostra monografica “Aspettando la Bomba. L’Art Brut di Giovanni Galli” è sostenuta da Banca Ifigest, Fondazione Guignard di Losanna, Associazione SIC12 artstudio di Roma e da Unicoop Firenze, con il patrocinio della Regione Toscana e del Comune di Firenze.
Un progetto importante di divulgazione che riguarda minoranze spesso dimenticate dall’arte e che per questo proseguirà il suo viaggio oltre i confini nazionali, verso la Svizzera. Da giugno a novembre 2025 la mostra sarà allestita presso la prestigiosa Collection de l’Art Brut di Losanna.