Data di scadenza Martedì, 29 Novembre 2022
Dal 3 al 29 novembre conversazioni e laboratori gratuiti a cura di L’Homme Armé: la musica policorale come strumento di seduzione sonora
Nell’ambito dell’Autunno Fiorentino l’Associazione L’Homme Armé presenta Musica spaziale. La musica policorale come strumento di seduzione sonora, che comprende conversazioni e laboratori gratuiti nel mese di novembre e tre grandi concerti a ingresso libero in altrettante chiese dei Quartieri 3, 4 e 5 di Firenze.
Dal 2 al 4 dicembre sempre alle 21.15, venerdì 2 nella Chiesa del Corpus Domini (via Gran Bretagna), sabato 3 alla Regina della Pace (via Carlo del Prete) e domenica 4 nella Chiesa della Beata Vergine Maria Madre delle Grazie all’Isolotto (Via delle Mimose, Firenze); il concerto, intitolato Magnum et admirabile. Lo splendore della musica policorale a Firenze tra ’500 e ’600 (musiche di Palestrina, G. Carissimi, G. Gabrieli, O. Benevoli, T. L. de Victoria, H. Schutz), verrà eseguito da un supergruppo diretto da Fabio Lombardo e composto da alcune eccellenze vocali dell’Ensemble L’Homme Armé (Rossana Bertini, Jennifer Schittino soprani; Marta Fumagalli, Mya Fracassini alti; Roberto Rilievi, Riccardo Pisani tenori; Gabriele Lombardi, Matteo Bellotto Bassi), dai giovani ma valenti PassiSparsi (Marta Rook, soprano; Cora Mariani, alto; Neri Landi, tenore; Niccolò Roda, basso), Le tems revient (Elena Mascii, soprano; Jayoung Lee, alto; Luca Mantovani, tenore; Andrea Berni, basso) e Lilium cantores (Katarina Montevecchi, soprano; Elisabetta Vuocolo, alto; Valerio Vieri, tenore; Paolo Ramacciotti, basso) e dallo strepitoso ensemble strumentale La Pifarescha (Andrea Inghisciano, Davide Brutti cornetti; Floriano Rosini, trombone alto/tenore; Mauro Morini, trombone tenore/basso; Fabio Costa, trombone basso; François De Rudder, dulciana; Luigi Cozzolino, Anna Noferini, violini; Bettina Hoffmann, viola da gamba; Rosita Ippolito, viola da gamba/violone), il tutto arricchito da Gian Luca Lastraioli al chitarrone, Andrea Perugi all’ organo e Umberto Cerini all’organo e al clavicembalo.
L’intento del progetto è creare un ponte tra l’antico e il contemporaneo, focalizzandosi sulla spazialità del suono e della musica e mettendo in relazione il bisogno attuale di una “musica da abitare” (sorta di rifugio, non di rado oltre i 100 decibel, dal mondo esterno, come già anni fa leggevano il fenomeno i sociologi come Franco Ferrarotti) e la dimensione spaziale della musica sacra del Cinque-Seicento italiano. In quel periodo fu creato in Italia uno stile musicale di tale fascino da diffondersi rapidamente in tutta Europa, avviando anche il flusso di compositori italiani verso l’estero (flusso che con lo sviluppo dell’opera non si fermerà più fino all’800). Questo repertorio grandioso con musiche a 2, 3, 4 e più cori, recentemente definito il “barocco colossale”, mirava alla creazione di una ritualità capace di sedurre l’ascoltatore con un ambiente sonoro avvolgente, a 360°.
Possiamo ipotizzare che questo stile, creato dai compositori italiani, passando attraverso il repertorio delle grandi orchestre sinfoniche tra Otto e Novecento e lo sviluppo delle tecnologie per la riproduzione del suono, abbia portato alla nascita e alla diffusione dei grandi concerti rock del XX secolo.
Il progetto è distribuito, anche per le conversazioni e i laboratori, in tre quartieri di Firenze: 3 (Gavinana-Galluzzo), 4 (Isolotto-Legnaia) e 5 (Rifredi-Novoli); in novembre è articolato in Laboratori pratici (La voce dialoga con lo spazio, Il suono e lo spazio, La parola per lo spazio), Conversazioni (Dialoghi sulla musica antica, Architettura e musica sacra, Figure e simboli nei testi sacri, Musica e Controriforma), mentre i tre concerti finali, uguali ma portati in tre quartieri diversi della città, coronano il tutto.
La particolarità di Musica spaziale è anche quella di portare queste “musiche inaudite” in grandi chiese moderne come quelle presenti in alcuni quartieri della città, con lo specifico intento di creare una sorta di installazione sonora vivente, che rimoduli la grandiosità di quelle musiche antiche per il pubblico contemporaneo, abituato ad un ascolto pervasivo, fatto di impianti audio onnipresenti o di cuffie stereo. Ai concerti parteciperanno vari ensemble (più di trenta musicisti, alcuni molto conosciuti fra i musicofili, con voci e strumenti antichi) diretti da Fabio Lombardo. I laboratori saranno condotti da Donatella Bartolini, Gianni Guastella, Fabio Lombardo e Ida Maria Tosto.