Data di scadenza Domenica, 17 Settembre 2023
Dal 14 e al 17 settembre al Museo Novecento segnaliamo due spettacoli della rassegna Fabbrica Europa
AGNESE BANTI. SPEAKING CABLES 14 Settembre e 15 settembre ore 18:00 @Museo Novecento.
Dispositivo coreografico per voce, cavi e altoparlanti. Portare in scena la propria voce per interrogarla come altro da sé, costruendo e decostruendo lo spazio attraverso il suono diffuso che si svela.
La ricerca alterna monologhi, cori, dialoghi e silenzi grazie a una coreografia che unisce esperienze di sound art all’idea che gli altoparlanti siano anche presenze con cui entrare in relazione.
Speaking cables è un dispositivo aperto che, attraverso la combinazione delle sue cellule compositive in continua evoluzione, permette diverse possibilità drammaturgiche in relazione allo spazio scenico, acustico e al pubblico.
Agnese Delia Banti è artista sonora, musicista e overtone singer. La sua attività artistica ha sempre gravitato intorno alla musica corale, gli studi sul paesaggio sonoro, i repertori di musica tradizionale, la composizione per lo spazio e la dimensione collaborativa del fare musica. Diplomatasi con un progetto installativo sulla voce delle rane e le rovine antiche realizzato tra il Conservatorio di Bologna e l’Università di Corfù, da qualche anno collabora stabilmente con il centro fiorentino di produzione, ricerca e didattica musicale Tempo Reale e collabora a progetti di canto armonico con il compositore Roberto Laneri. Recentemente ha frequentato il corso di Alta Formazione Malagola, Scuola di vocalità e Centro studi sulla voce di Ravenna e ha collaborato con la coreografa Marta Bellu e la danzatrice Laura Lucioli nello spettacolo I versi delle mani.
FRANCESCO MARILUNGO / KÖRPER . STUPOROSA 16 e 17 Settembre alle 18:00 @Museo Novecento
Il lutto è l’insieme delle pratiche sociali e dei processi psichici suscitati dalla morte di una persona cara. Così Alfonso di Nola descrive ne La morte trionfata quello che in passato costituiva un aspetto della vita sociale, un sistema complesso di gesti e lacrime condivise che attraverso codici definiti e pratiche rituali permetteva al singolo di manifestare il proprio dolore con il supporto della comunità.
Oggi, in una società atomizzata, il lutto ha perso la dimensione comunitaria per diventare una condizione individuale; l’essere umano si trova solo davanti a una morte ‘nuda’, priva dell’aspetto culturale e relazionale che per secoli aveva mantenuto. Si è perduto l’istituto culturale di un rito funebre che permetteva di superare la crisi della perdita, elevandola, attraverso il simbolo, a un piano meta-storico. Manca la comunità con cui iniziare il processo di elaborazione e distacco dal dolore attraverso la condivisione.
Eppure si vive costantemente la morte di qualcuno o di qualcosa, le perdite sono talmente vicine, numerose e varie – basti pensare alla recente pandemia, alle guerre, ai naufragi nel Mediterraneo – da rendere il lutto una condizione esistenziale, quasi un senso di malinconia diffuso che per quanto presente non si riesce a elaborare. L’unica reazione possibile rimane il pianto, un pianto immotivato, come se il lutto fosse uno stato ineluttabile dell’esistenza.
E così, apparentemente senza motivo, piangono le cinque performer di Stuporosa, dando vita a un pianto che assume varie sfumature, ora trattenuto, ora soffocato, che si fa musica, che sfocia nella speranza, che diviene canto ricalcando le sonorità di un antico lamento funebre salentino.
PREVENDITE online su ticketone.it e nei punti vendita Boxoffice. I biglietti sono acquistabili anche presso PARC, P.le delle Cascine 7, Firenze mar > dom h 17:00-19:00